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PER LE MIE DUE ESPERIENZE LETTERARIE DEVO RINGRAZIARE I NUMERI

Benché mi piaccia scrivere ed abbandonarmi alla fantasia, sono una persona che sa sognare e che sa stare al contempo con i piedi saldi a terra. È da queste due condizioni, se così posso chiamarle, che nasce il mio desiderio di scrivere gialli. Ma se, da un lato, una grande immaginazione può aiutare, serve qualcosa in più per comporre capitoli che nel loro insieme danno vita ad un noir: la capacità di strutturare sequenze di fatti, per loro natura misteriosi e talvolta inquietanti, intricati, annodati strettamente per poi sciogliersi al momento opportuno, in grado di catturare l’attenzione del lettore e creare per lui condizioni di suspense coinvolgente. Immagino la struttura di un giallo simile a quella di un grande puzzle di cui non si conosce l’immagine da ricostruire; allo stesso modo un testo da ideare e da comporre richiede attenzione e pazienza per far collimare i vari passaggi frutto della fantasia con le severe regole della logica, nei tempi e nello spazio. In un giallo, nulla deve essere lasciato al caso e al lettore vanno consegnate le risposte che devono risolvere e sciogliere il mistero. In questo lavoro, frutto di grande attenzione ai dettagli, che devono essere intriganti e curiosi ma non troppo rivelatori, mi ha aiutato molto il mio lavoro fatto di numeri, di calcoli, di ragionamenti più che altro matematici, che si concretizza nell’ottenere sempre una quadratura, nel rispetto di regole, scadenze e normative.  Un ordine mentale ed una precisione obbligata mi hanno agevolata nello strutturare i testi che devono comunque scorrere senza contraddizioni e che devono concludersi secondo il principio del “alla fine tutto torna”.

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