Mi presento
Sono Michela Guindani, classe 1968, cremonese per nascita e per scelta. Ho frequentato il liceo scientifico Aselli con l’intenzione di intraprendere poi gli studi di Medicina ma, nonostante i sogni di gioventù, ho dirottato la mia attenzione su Economia e Commercio. Mi trovo così a lavorare ormai da più di venticinque anni per il Comune di Casalmaggiore dove, in qualità di responsabile della Ragioneria, tratto ogni giorno con numeri, scadenze fiscali e atti che, pur essendo dei testi a tutti gli effetti, non hanno nulla di poetico, di accattivante, di misterioso.
Sono sposata dal 1995 con Bruno ed ho due figlie stupende, Sara e Clara.
Il desiderio di scrivere mi ha sempre affascinato ma è rimasto per anni rinchiuso in me in attesa che trovassi un po’ di tempo da dedicargli. Ricordo che da bambina componevo poesie… sulla guerra. Qualche aneddoto raccontato da mia madre, sia pur in modo molto delicato, mi aveva fatto evidentemente calare nella drammatica realtà che solo più avanti, con gli studi superiori, avrei meglio conosciuto. Purtroppo non ho più ritrovato quelle poesie: le avrei volentieri rilette con gli occhi e con l’animo di un’adulta, anche alla luce della triste attualità.
Nell’attesa di realizzare il sogno di scrivere un libro tutto mio, mi sono dedicata alla lettura, principalmente di gialli, e la scelta non è stata casuale o, forse, non è stata una scelta: essendo molto emotiva e immedesimandomi facilmente in chi soffre, avevo bisogno, per rilassarmi, di testi che mi isolassero dalla realtà, che catturassero la mia attenzione con il mistero ma lasciassero in secondo piano il lato umano dei personaggi e i loro sentimenti. Poi finalmente nel 2017 ho cominciato a sentir emergere in me quel lontano desiderio di scrivere. Ma cosa? Proprio non credevo di saper impostare un giallo; la passione per quel genere però è stata più forte e nel 2019, ancora all’oscuro della pandemia in arrivo, ho improvvisamente visualizzato nella mia mente uno dei personaggi ed il finale. Questi due elementi sono stati il mio traino ed il trampolino di lancio del mio entusiasmo. Il risultato è stato “Come un campo di papaveri”, edizioni Gilgamesh. Dopo il primo pesante e drammatico lock-down dovevo soddisfare le richieste di curiosità di tutti coloro che erano a conoscenza della mia avventura e quindi ho deciso di procedere con l’autopubblicazione per poter presentare il lavoro prima di un eventuale secondo lock-down, che poi effettivamente è arrivato. Alla presentazione ho dialogato con Mauro Ceruti, Filosofo, Professore Ordinario e Direttore della PhD School for Communication Studies presso l’Università IULM di Milano e con il professor Erminio Morenghi, grande cultore di storia medioevale.
“Come un campo di papaveri” è ambientato a Cicognolo, dove risiedo; non ho potuto fare a meno di analizzare i sentimenti dei miei personaggi, di entrare in empatia con loro, di sentirli reali tanto che quando ho terminato il testo mi sono subito mancati. Ho scoperto così che ci si può emozionare anche scrivendo un giallo. La scrittura inoltre è terapeutica e l’ho sperimentato su me stessa. Mentre scrivo o meglio, prima ancora, mentre penso a come proseguire la storia, entro in un mondo parallelo con il pensiero in modo straordinariamente rapido e coinvolgente: vedo gli ambienti e i personaggi, sento le loro emozioni, mi lascio commuovere da ciò che commuove loro, sviluppo le scene, gli intrighi, le sequenze dei fatti che devono incuriosire senza anticipare.
Ho partecipato nel 2021 al concorso letterario indetto dall’Associazione Licenza Poetica di Arona, che richiedeva un racconto breve sviluppato sulla traccia dal titolo “Latitudini (S)velate”. Mi sono classificata tra i dieci finalisti con un testo autobiografico dal titolo “Cinquantamila volte mamma”.
A novembre 2022 ho pubblicato il mio secondo giallo “La casa che respirava ancora”, ambientato in parte nella Pianura Padana, in parte nella splendida Sicilia, nello specifico tra Catania ed Agrigento. Anche questa è stata per me un’esperienza unica: mi ha regalato emozioni che spero di condividere con chi leggerà il mio testo.
Le presentazioni di entrambi i gialli, nel territorio cremonese, hanno avuto per me il piacevole riscontro dei lettori che hanno apprezzato la mia scrittura e le mie storie. I commenti positivi ai testi sono stati un regalo prezioso, il migliore che un autore possa desiderare.